Se c'è una traccia disegnata sul mio corpo, una storia che unendo i miei nei appaia come sulla vetrata piombata della mia cattedrale in carne ed ossa, io, voglio conoscerla.
Se ogni neo, dev'essere bruno, allora io desidero appaiano nei di ogni colore, finanche dorati, che luccichino come stelle.
Se quello vicino alle mie labbra racconta di un amore appassionato, allora voglio che uno identico appaia sopra il cuore, e lo voglio bianco, di un amore puro e sincero.
Sul tendine, sul mio collo, ne esiste uno che descrive precisi turbamenti, la tensione potente come una virile colonna di marmo ma anche rare e conturbanti carezze.
Che ne appaia uno sul braccio sinistro, identico al destro, e che sia blu, come il mio alter ego e le storie di me, che tesso per me.
Voglio che quello sulle mie labbra come carta carbone si copi sull'indice, voglio sia rosso e giallo come le spezie d'oriente.
Il ventre rimanga un foglio immacolato su cui colori mio figlio sciogliendosi insieme le curve dei nostri corpi.
Il neo sull'anca diventi presto ceruleo ogni volta che appare quel viola, perché non si sbatte di petto, il dolore è più basso, viscerale, ti prende ai fianchi e ti prostra, ma se tu reggi l'urto lui col tempo cambia colore.
Si nasconde misterioso, il più narciso di tutti. Per ore saprebbe narrarti di rare pozioni d'amore o di canti suadenti da confondere il più astuto degli argonauti, ma poi piano, senza che tu te ne accorga, ti sembrerà apparire, umida, una pinna di pesce, quando lui, colore del mare, si svelerà dietro una gamba che si accavalla sull'altra.
Sotto il mio piede voglio che si dispongano come una rosa senza i suoi venti così da non conoscere il mio destino ma poter imboccare una strada dopo aver scelto, in una direzione qualunque.
Imparerò poi ad accettare chi in silenzio osserverà quei disegni argentei sulla mia schiena che io non potrò mai vedere. Senza per questo sentirmi nuda o violata.
Alla fine di tutto voglio che l'ultimo appaia dentro il mio occhio e con una matita ripasserò la mia vita.
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venerdì, maggio 15, 2009
E' in me una storia.
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6 commenti:
Deh, e anche parblé.
Dovrei concentrarmi sulle questioni epidermico/grafiche, e invece la seconda questione mi distrae: niente nei sotto i piedi, o se sì van tolti in tempi assai rapidi, perchè son pericolosi.
Ecco, ora si può tornar alla prima questione. Urge una mappa grafica, come te la cavi coi disegni?
WS
ws, sempre pragmatico tu, eh? E dire che non ti classificherei tra i "non si lascia mai andare".
...è stupendo!!
No? Poffarre, e perché? Apriamo il dibattito, orsù :P
Orsù!...sono pronta!... sei tra quelli? Confessa!
En garde!
sono rimasto senza parole adesso che l'ho letto per intero....senza parole...hai un enorme dono...incanti.
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