Un tempo per questa terra nutrivo un amore assoluto ed indiscusso...
prima di andar via, mi fermavo sempre vicino al mare e immaginavo cosa vi fosse oltre, ascoltando i rumori della città, aspettando che arrivasse il freddo della sera...
amavo il suo essere tanto solare e luminosa... piena di odori e colori sgargianti...
sentivo di appartenenerle come qualcosa di naturale, spontaneo, connaturato alla mia stessa esistenza...
Una radice lì profonda fino alle viscere del vulcano... attraverso i boschi giù fino alla sabbia ed il mare. Nel mio sangue poi, si mescolano le onde del mediterraneo e la neve delle alpi.
Adesso noto le sue brutture, ciò in cui muore e non risorge, i difetti e le insanabili ferite. Noto i suoi difetti con maggior rancore e sempre minor pazienza nell'accettarli... noto nascere in me, con grande malinconia, il rifiuto per ciò che potrebbe funzionare e non funziona.
All'inizio tornare mi lasciava sempre spaesata... uscita dalla stazione, il traffico, i rumori, il sole abbagliante, la confusione mi lasciavano perplessa, confusa, sfinita due volte. Nei giorni a seguire riprendevo il feeling, ritornavo ad amare l'anarchia ed il caos delle strade, il vociare della gente, i rumori della città...
Col tempo è diventato e diventa sempre più difficile riambientarmi... mi ritrovo infastidita da dettagli a cui nessuno fa più caso... cerco soluzioni che cambierebbero le cose... finanche a rassegnarmi a questo malessere impietoso che mi assale col trascorrere dei giorni.
Mi si rimprovera questo malessere...
quando accade mi sento talmente in colpa da desiderare di non essere mai andata via. Da desiderare di non aver mai visto quanto diverse potrebbero essere le cose...
Taccio... ormai, sempre, quando mi si chiede cosa ne penso... quando mi domandano che differenze noto... quando qualcuno inizia a difenderla senza misura.
Taccio anche quando mi si chiedono i suoi pregi... non perchè io non ne trovi, ma per non dover fare conti e confronti... in un senso o nell'altro.
Taccio quando, da sola, il mio spirito ritrova pace nel freddo delle mattine del nord... in quei giorni d'autunno gelidi e impietosi... in cui il cielo è terso e puoi vedere oltre...
non è fuori luogo ripetere e sentire che in me vi è l'autunno con le sue foglie brune e ghiacciate... stagione di mezzo.
martedì, gennaio 06, 2009
La Sicilia
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4 commenti:
per me sei perfetta così come sei!;o)
concordo con stellina! e... buon 2milanove! :-)
Voi due siete sin troppo buoni... ;o)
...ma mi prendo il complimento, con tanto di sorriso!
...piuttosto è la sicilia che non è perfetta!A volte sembra non essere nemmeno perfettibile!Ahimè che l'abbandono!
Coq Buon 2000enove anche a te!
Da buon siciliano ti dico: 'Chi si ni futti, cu l'etna e u mari sicilia ni fai sugnari'... La sicilia va vissuta per colorare la vita...per altro...non so...
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