Un moscerino attraversa il cono di luce che sfiora il legno nero del piano e le sue spalle coperte da un cotone leggero e bianco.
Le pause diventano preziose come i passaggi più arditi.
La bocca aperta in una smorfia estatica e quasi soffocante. Soffocare di musica. Saliva. ...sorride.
Il corpo come un derviscio scivola sulla seggiola, il ventre sfiora i tasti d'avorio, finché non cade dentro il pianoforte che si innerva.
Ed è una colla. Gelatinosa lucente colla.
martedì, novembre 04, 2008
Il Concerto di Hiromi Uehara
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2 commenti:
Ho presente....fantastica descrizione Ale!;o)
E' stato un concerto stupendo... da brivido. Lei è sovrumana.
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