Ho silenzi a maggese e parole ancora umide che continuo a tirare fuori dai cassetti senza metterle.
Ho collezioni di gesti e non un granello di polvere. Ho risposte chiuse ancora in buste di carta affrancate.
Ho domande in soffitta che prima o poi arriverà qualcuno a sgomberare. Ho una sintassi di ricordi così ricca che se volessi potrei riscrivere la mia storia e il mio passato. Ho vuoti per i quali continuo ad intrecciare funi e costruire scale, per poterci un giorno entrare dentro.
Ho strade in me dove persino io rischio di perdermi, e una preziosa mappa di errori da evitare.
A quanto sembra, tanto lavoro davanti, in pratica. Che é anche bello, ma cuore e testa ti chiederanno un premio per gli straordinari (io sono in rotta coi sindacati, per dire).
RispondiEliminaIl silenzio a maggese, lasciato lì incolto, è da brivido.
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