Ma per finta.
Ho respirato forte.
Due labbra rossetto rosso corallo squillanti e otto cosce, un po' robuste, lunghe, al vento. Frivole e leggerissime. Una minigonna di cotone stretta forte a fiori e una t-shirt corta senza maniche. Capelli rossi, mascara duro e nero. Borsette piccole a tracolla.
L'uscita del venerdì pomeriggio è sacra. Ci vuole il belloccio di turno e la tua amica del cuore che gli resta avvinghiata senza pause. Servono i gridolini e parlarsi all'orecchio, a quindici anni.
"Dale a tu cuerpo alegria Macarena, que tu cuerpo es... eeee Macarena" ad alta voce, ballando in strada, toccandosi il culo, perché le regole a quindici anni non esistono e hai bisogno di far vedere che ci sei anche tu.
L'uscita del venerdì pomeriggio è sacra. Ci vuole il belloccio di turno e la tua amica del cuore che gli resta avvinghiata senza pause. Servono i gridolini e parlarsi all'orecchio, a quindici anni.
"Dale a tu cuerpo alegria Macarena, que tu cuerpo es... eeee Macarena" ad alta voce, ballando in strada, toccandosi il culo, perché le regole a quindici anni non esistono e hai bisogno di far vedere che ci sei anche tu.
Ho poggiato le mani dietro la schiena sul muretto,
mi sono seduta e ho accavallato le gambe.
Ho aperto l'ombrello.
mi sono seduta e ho accavallato le gambe.
Short cachi, canottiera lisa, capelli alla moda un po' rasati. Spalle dritte, t-shirt stretta, gesti larghi effeminati. Una treccia bionda e spettinata parla di sociologia con le sopracciglia scure un po' aggrottate.
Uomini e donne "hanno sinapsi diverse, l'ho letto qualche giorno fa, voi pensate più lentamente" la voce alta e chiara quel giusto perché io li senta.
L'irrinunciabile aperitivo con gli amici vuole dibattiti veloci e poco accesi. Troppa confusione per ascoltarsi, troppe cose da dire per raccontarsi. A vent'anni devi essere interessante e il più spigliato. Distratto quel tanto che nessuno ti prenda troppo sul serio e mai indietro.
Il cielo da azzurro s'è fatto d'oro e poi di piombo,
una goccia freddissima sul piede.
una goccia freddissima sul piede.
Pantaloni capri, mocassino, panama in testa, barba lunga e curatissima. Fintamente lento e attento. Corpetto rosso, una gonna a ruota a strisce bianche e blu, sandali in cuoio. Argomenti alti, detti a mezza voce, con apparente e dissimulato disinteresse. Laconici.
Se piove, a trent'anni, non corri sguaiato sotto la pioggia a ripararti. Ti guardi un attimo intorno, osservi il panorama umano e le sue più disparate reazioni, poi sorridente e un po' arrendevole ti alzi. Senza fretta ti ripari insieme al resto del mondo sotto i portici della piazza ad aspettare.
Ho iniziato a pensare.
Se piove, a trent'anni, non corri sguaiato sotto la pioggia a ripararti. Ti guardi un attimo intorno, osservi il panorama umano e le sue più disparate reazioni, poi sorridente e un po' arrendevole ti alzi. Senza fretta ti ripari insieme al resto del mondo sotto i portici della piazza ad aspettare.
Ho iniziato a pensare.
Ai giorni in cui immobile e curiosa resto a guardare.
E a quei giorni diversi, quando percepire tutto insieme
è come essere insopportabilmente invasi.
Quando mi fa male vederla esistermi così varia,
intorno, l'altra gente.
E a quei giorni diversi, quando percepire tutto insieme
è come essere insopportabilmente invasi.
Quando mi fa male vederla esistermi così varia,
intorno, l'altra gente.
Una bicicletta col suo seggiolino attraversa lenta la strada, una gonna lunga e morbida le corre incontro, capelli umidi e scompigliati, sguardi luminosi e accesi. Lei la stringe e l'altra la bacia forte sulla guancia.
"Ho avuto un bambino, ho mille cose da raccontarti"
"Anch'io""Ho avuto un bambino, ho mille cose da raccontarti"
Però!
RispondiEliminaHai un modo di scrivere molto particolare, questo pezzo poi sembra una filastrocca, piacevolissimo da leggere.
Bello! :-)
:) Grazie!
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