martedì, giugno 11, 2019

Lettera #5

Potresti ad un certo punto sentire la verità come una faccenda faticosa, greve. In altri momenti, temerla al punto di fuggirla o non avere la forza d'attraversarla. Potrebbe però anche sorprenderti, farti gioire in modo inaspettato, travolgerti e raccontarti un incanto di cui la realtà non credevi capace. Imparerai che esistono le tue verità, minuscole e segrete, preziose quando saprai condividerle senza importi, invalicabili quando non saprai ascoltare l'altro. Imparerai ad accettare che nei più validi compromessi la verità a volte diventa fluida, morbida, irriconoscibile per come ti era apparsa sino ad allora. Accetterai, lo spero, che a volte non ha nessuna fretta di darsi i contorni di cui tu hai bisogno.
Perché la verità è piena di buchi, un groviera, la facciata di un palazzo con le finestre aperte, i pori di una spugna. E devi accettare, bimba mia, che non serve tapparli, chiuderle, strizzarla stretta. La verità è dove c'è aria e luce e spazio, e tutti i suoi opposti.

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