Crolla il cemento dei cornicioni, si schianta sulla strada. I vetri delle finestre esplodono e in mille pezzi piovono in testa alla gente. L'asfalto si sconquassa, si scrosta la vernice delle strisce pedonali. Le vetrine antiproiettile s'incrinano e cadono i libri giù dagli scaffali. I fari delle auto, le luci dei lampioni, i bicchieri nei bar, scoppiano e si sbriciolano. Si alza la polvere dai marciapiedi e il ferro dei tombini si contorce. Le linee elettriche vanno in cortocircuito e le macchine si schiantano ai bordi delle strade. Un padre si getta sopra il figlio per coprirlo dal crollo. Un'anziana signora perde il bastone e piomba a terra. Gli uccelli sui fili dell'alta tensione volano via impazziti.
Tutto, dopo, immobile e distrutto, tace.
Dorme, lì sotto il marciapiedi, il vermetto. E sogna d'urlare, prima d'attraversare la strada.
Sogni d'apocalisse?
RispondiEliminaSembra quasi un Haiku...
Un bel casino. Ad ognuno la sua dimensione.
RispondiEliminama che schifooooooo ALEEEE
RispondiEliminaI sogni di un vermetto non sono meno apocalittici di quelli d'un uomo. :)
RispondiEliminaSe riesco a riassumere ne farò un haiku, è una bella idea.
46+2 ...già, ecco "ad ognuno la sua dimensione", giusto.
AHAHAHAHAHAHAhAHHAHHH! Guarda che lo rimetto in home come due anni fa!
RispondiEliminaTra l'altro quello non è un verme ma una larva: come mi piace esser pignolo stasera ghgh
RispondiEliminaAHAHAHAHAHA... non mi criticare! qui siamo in dittatura! quello è un VERMETTO!
RispondiEliminaVa bene padrona
RispondiEliminaahahahahahahahahahah!!! ecco.
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